venerdì 21 dicembre 2012

Felice Solstizio!


FELICE SOLSTIZIO!

Possano la Madre Inverno e il Sole neonato portare amore e quiete nelle vostre vite, e accompagnarvi nel cammino della luce che rinasce!

Approfitto dell'occasione per ringraziare i miei lettori fissi:
Antonio Di Leo, Mirial, ChiaroDiLuna, ElenaLizzie, Elios Tigrane, Azia Medea Rubinia Antinea e Hilaera di Pantheum, e tutti voi che avete commentato su questo piccolo angolo.
Che gli Dei vi benedicano!

Eilantha

21 dicembre - Angeronalia (o Divalia)

La festività romana di oggi presenta un doppio nome: sui calendari è detta Divalia, gli autori invece la chiamano Angeronalia. Si suppone che si tratti di due nomi diversi, Dia e Angerona, associati alla stessa divinità, quella che sovrintende alla natura creatrice.
Dia viene ricordata di solito negli Ambarvalia a maggio.
I sacrifici in onore di Angerona avrebbero invece, secondo Macrobio, il compito di tenere lontani pene e dolori. Sarebbero stati officiati dai pontefici nel tempio di Voluptia, la personificazione della Voluttà, quivi rappresentata con un dito sulle labbra nel segno tradizionale del silenzio e detta qui Angerona.
Secondo un'altra versione il nome del sacrificio risalirebbe alla fine di un'epidemia di angina.
La versione più interessante ci viene da Plinio e da Solino: il sacrificio venne istituito per espiare una colpa di Valerio Sorano, che aveva pronunciato inavvertitamente il nome sacro e segreto della dea protettrice di Roma, colei che viene chiamata tradizionalmente Bona Dea. Se i nemici della città avessero infatti conosciuto il nome segreto di Roma, sarebbe stato facile conquistarla.
Non è una sorpresa che queso sacrificio venisse celebrato il 21 dicebre, giorno del solstizio d'inverno e dunque punto di passaggio in cui l'ordine del mondo poteva venire sconvolto.
L'associazione tra la dea Dia e il sacrificio effettuato nel tempio della Voluttà rappresenterebbe l'anello di congiunzione tra la fertilità della terra e quella umana; a differenza del concetto negativo cristiano, per gli antichi la Voluttà era collegata all'eros e alla forza creatrice che portava il cosmo a congiungersi e a generare nuova vita.
Siti di approfondimento:

martedì 18 dicembre 2012

18 dicembre - Festa di Epona

Bassorilievo raffigurante Epona da Brégenz (Vorarlberg, Austria)

"Ridotto dunque in questo stato e costretto in solitudine, mi ritirai in un angolo della stalla. E mentre penso fra me all'insolenza dei miei simili e per il giorno seguente macchino una vendetta per il perfido cavallo quando sarei diventato di nuovo Lucio, scorgo una statua della dea Epona che stava in un chiostro in mezzo al pilastro che sosteneva le travi della stalla, quasi nel centro esatto, che era stata ornata accuratamente di corolle di rose e per giunta fresche."

Apuleio, L'Asino d'oro III, 27

Epona era la Dea dei cavalli per la Gallia, equiparabile alla gallese Rhiannon e all'irlandese Macha.
Il suo nome deriva dalla radice indoeuropea *ékuos, che ha dato origine al latino equus, all'irlandese antico ech, e a molti altri fino a quello che ci è più familiare, il greco Ηιππος (híppos), dal quale derivano parole come ippodromo e ippopotamo, cavallo d'acqua.

Dalla Gallia il culto arrivò tra i romani probabilmente per la devozione delle truppe a cavallo; a Milano il suo tempio era situato dove oggi sorge la chiesa del S. Sepolcro.

La Dea era raffigurata sempre in groppa o accanto a un cavallo. Suoi attributi la cornucopia, simbolo di abbondanza, e la chiave e/o il cane, simbolo del suo ruolo di guida delle anime verso l'Altromondo (ricordiamoci che sono state ritrovate sepolture in cui il cavallo aveva seguito il suo cavaliere nell'ultimo viaggio...)
Il suo era un culto popolare, non celebrato con cerimonie pubbliche ma con la semplice devozione: come possiamo capire dal passo di Apuleio sopracitato, nelle stalle era facile trovare un sacello della dea. Questo ruolo di protezione è poi passato, con l'avvento del cristianesimo, a S. Antonio abate.

Links di approfondimento:
  •     Epona.net, bellissimo sito in inglese dedicato alla dea
  •     Epona su CelticWorld
  •     Epona su Il Calderone Magico
Preghiera a Epona

Saluti, Madre dei Cavalli!
Saluti, Signora i cui figli
Sono l'incarnazione del vento
E corrono come fuoco e tuono
Attraversando campi e pianure.
Portaci con Te, Signora,
Come portasti i nostri antenati
Attraverso fiumi e continenti,
Come Tu porti i nostri sogni
E i nostri incubi,
Porta con Te desideri e speranze,
Accompagnaci nell'avventura
E accompagnaci sani e salvi a casa,
E fa' che non smettiamo mai di correre
Verso il lontano orizzonte
Delle infinite possibilità.

Liberamente tradotta dal breviario dell'Ordine delle Horae.
Translated with permission.

18 dicembre: Saturnalia - Saturno liberato


Colore: nero e oro
Elemento: Terra
Altare: su un drappo nero mettere otto candele dorate, ciascuna circondata da monete, una bottiglia di vino e molte coppe, e la figura di Saturno incatenato.

Ave, Signore della Disciplina,
Saturno Incatenato.
Ave al vecchio Padre Tempo
Con la sua falce tagliente,
Signore della Clessidra e della Meridiana,
A tutto ciò che mette restrizioni al brillante,
Al bello, al libero e al facile.
Tu vivi avvinto da pesanti legami,
Ma in questi giorni freddi e bui
Ti sciogliamo dalle tue catene!
Sappiamo che l’ordine non può essere mantenuto
Senza rispettare ciò che è il caos,
E così bilanciamo il benedetto ordine delle nostre vite,
Il dono di Saturno, di Eunomia, Maat, e molti altri.
Ti liberiamo, Signore delle Regole,
E ti preghiamo, sii cortese
Ancora una volta, quando indosserai di nuovo
Le tue catene, imponendole anche a noi.
Ave, Saturno!



Liberamente tradotta dal breviario dell'Ordine delle Horae.

lunedì 17 dicembre 2012

17 dicembre: Saturnalia - Saturno incatenato



Colore: nero e marrone
Elemento: Terra
Altare: su un drappo nero mettere un orologio, una clessidra e una meridiana,
monete, una ciotola di terra, attrezzi da giardino, otto candele marroni, una tazza di
tè forte, e la figura di Saturno incatenato.

Ave, Signore della Disciplina,
Saturno Incatenato.
Ave al vecchio Padre Tempo
Con la sua falce tagliente,
Signore della Clessidra e della Meridiana,
A tutto ciò che mette restrizioni al brillante,
Al bello, al libero e al facile.
Ave, Signore delle Regole, Patrono dei Contadini
Che devono vivere incatenati al ciclo dei campi,
Seminando e zappando, che lo vogliano o meno.
Molti ti temono, Grande Nonno
Che vuole che i suoi nipoti
Mangino le verdure e siedano composti.
Grande Signore delle Lezioni Dure,
Noi sappiamo che ci vuoi sul tuo cammino,
Ma il mondo fuori è duro
Pieno di problemi, e non ci manderai fuori
Senza essere certo che siamo pronti,
Anche se significa duro allenamento
Più e più volte, finché non sei convinto.
Tu hai imparato a vivere in catene
E che i limiti possono essere una cosa saggia.
Ave, Signore della Disciplina! Insegnaci,
A noi studenti riottosi,
Come disciplinare le nostre anime indomabili,
E ad apprezzare la conoscenza dei nostri limiti.


Liberamente tradotta dal breviario dell'Ordine delle Horae.

lunedì 10 dicembre 2012

26 Poseidon - Haloa

Le Haloa, feste della trebbiatura, si festeggiavano in tutta l'Attica, ma principalmente ad Eleusi, dove si diceva ci fosse la prima aia trebbiata da Trittolemo (Haloa deriva appunto da trebbiatura).
Era dedicato a Demetra e Dionisio come protettori dei raccolti. Le offerte erano composte solo da frutti e cereali ed era illegale offrire sacrifici di sangue; il privilegio di portare le offerte all'ara sacrificale era riservato ai sacerdoti.


Questa festa si svolge ogni anno al ventiseiesimo giorno dopo la prima Luna Nuova di Dicembre (o l'ultima di Novembre)

Preghiera delle Haloa

Saluti, Giorno dell'Aia,
In cui ringraziamo per ciò che abbiamo raccolto.
Ringraziamo per ciò che è stato raccolto nell'autunno,
Perchè ora ci sostiene.
Ringraziamo per la fatica dei nostri corpi,
Perchè li mantiene sani,
E fa sì che il nostro nutrimento sia onesto.
Ringraziamo perchè ci è permesso
Di vegliare al ciclo dell'anno,
Dal seme alla pianta alla farina
E di tornare di nuovo al seme.
Ringraziamo per il Sole che muore
Per donare la vita al chicco.
Adesso lo battiamo con forza
E riduciamo le sue ossa in farina,
Per condividere un giorno lo stesso ciclo
Per mano della Morte
E tornare infine al grembo della Terra.

Liberamente tradotta dal breviario dell'Ordine delle Horae
Translated with permission.

mercoledì 5 dicembre 2012

Preghiera a Sigyn




Colore: colori pastello
Elemento: Aria
Altare: su un drappo di colori pastello mettere varie candele dai colori chiari, fiori e figure sognanti, e in mezzo un drappo grigio con sopra una ciotola colma di ceneri.

Tempo fa, gli Dei combatterono tra di loro,
Molti vennero incatenati, molti uccisi,
E coloro che muovevano le pagine della Storia
Molto dissero, e molto gridarono.
Ma tra coloro che gridavano alcuni
Non vennero ascoltati, e così
La Storia non parla di loro.
Oggi onoriamo Sigyn,
Sposa-bambina di Loki il Trickster che uccise
Balder il Bello, figlio di Odino.
Quando Loki fu disprezzato, tu non ascoltasti.
Quando Loki fuggì, tu lo seguisti.
Quando i tuoi figli vennero uccisi, tu piangesti,
Ma nessuno udì il tuo pianto, tranne la Madre Terra.
Quando il tuo amato fu stretto dal corpo di tuo figlio,
E condannato a un eterno dolore,
Tu dimenticasti tutto il resto
E lo curasti, fedelmente,
Facendo quel che potevi in quei luoghi di terrore.
Signora e moglie premurosa,
Innocente sposa-bambina gettata nella tenebra
E sopravissuta, e divenuta forte.
Tu che accogli nel tuo grembo ciò che è spezzato,
Tu che capisci ciò che bisogna fare
Non importa quali siano le circostanze,
Aiutaci nei momenti di dolore e tormento
Quando ci sentiamo inermi nelle prove della vita.


Liberamente tradotta dal breviario dell'Ordine delle Horae.