martedì 31 luglio 2012

Devozione

Vi ricordate il post su Mazu, la Dea asiatica del Mare? Questa foto, scattata a Taipei qualche giorno fa, la dice lunga su quanto la dea sia venerata e rispettata laggiù...

domenica 29 luglio 2012

In giro con Hermes - paganesimo in rete!

Una nuova rubrica per diffondere gli articoli più interessanti dei blog che seguo abitualmente. Se scovate altri articoli gustosi, sarò lieta di inserirli!

- Cosmowitch: Romanatìsmo
Ilaria discute di pregi e difetti del Ricostruzionismo romano.

- The Wild Hunt: I Have No Plans to Kidnap No Man
Di solito questi articoli vengono fuori verso Samhain...la stagione è già iniziata? >.<
Sembra che i pagani abbiano l'abitudine di rapire le persone e forzarle a partecipare ai loro rituali. Peccato che loro non lo sappiano.
(sì, è sarcasmo.)

- Avalon Blessings: Embracing the Queen
Anche se siamo abituati alla triade Vergine-Madre-Anziana, la Dea di aspetti ne ha molto di più. Elle ci presenta quello della Regina.

- I Racconti dei Demiurghi: la devastazione di Roma, 4° parte
Oltre a deliziarci con il fantasy storico, i Demiurghi si occupano anche della romanità...o di quello che ne è rimasto. Questo articolo fa parte di una serie, tratta da romanoimpero.it, sulla distruzione della Roma pagana e delle sue bellezze.

- Feminism and Religion: A Love Letter to My Body
Più che un post che ogni donna dovrebbe leggere, un post che ogni donna dovrebbe scrivere almeno una volta nella vita.

giovedì 26 luglio 2012

Glastonbury Goddess Conference 2012

"La Glastonbury Goddess Conference è una multiforme celebrazione di cinque giornate sulla Dea, sulla Sua storia e sul Sacro, dentro noi stessi e dentro la terra. Siamo felici di darti il benvenuto in questo magico punto di snodo che è il 2012! La Conference raggiunge il suo diciassettesimo favoloso anno attirando partecipanti da tutto il mondo. Sacerdotesse, Presentatrici, Melisse e partecipanti viaggeranno insieme attraverso cerimonie sacre, dibattiti, workshop, performances e teatro sacro, muovendosi sempre più profondamente nel Cuore di Misteri della Dea. Quest'anno la conference onora la fertile, abbondante donatrice di vita, la Grande Madre Dea nella Sua stagione di Lammas, celebrando la fertilità in tutte le sue forme. Insieme noi esploreremo chi è Lei nelle nostre vite, e i Suoi generosi doni di Vita, Fertilità, Amore, Creatività e Abbondanza."


Foto da Evoking the Goddess

La Glastonbury Goddess Conference nasce diciassette anni fa grazie agli sforzi di Kathy Jones, di Tyna Redpath e di molti altri, precedendo di alcuni anni il progetto - nato anche grazie alla popolarità di questo evento - del Goddess Temple. Conoscendo la durata effimera - sopratutto in Italia - di eventi e attività "serie" in ambito pagano, non possiamo che stupirci non solo della durata, ma anche della grande offerta di attività che la Conference continua ad offrire...sempre tenendo comunque un occhio puntato sulla realtà della vita nel mondo: quest'anno, ad esempio, sarà tra le conferenziere Genevieve Vaughan, che parlerà dell' "economia del dono" e delle possibili risoluzioni della crisi economica mondiale.
Ogni anno la Conference è dedicata ad uno specifico aspetto della Dea, che quest'anno è la Grande Dea Madre. Là in Britannia i Suoi nomi sono Ker, la Madre del Grano, Banbha, Madre della Terra prima del Diluvio, Keridwen madre della magia, e molte altre. Si parlerà del Sacro Femminino visto nel volto della Madre, della maternità fisica e della sua sacralità, della maternità spirituale, la generosità e la creatività, fino ai dibattiti e alle cerimonie per guarire quella parte della Madre che in noi è stata ferita.

Ovviamente, il tutto è ospitato nella fantastica Glastonbury...un villaggio nel Somerset di cui sentirete parlare molto in queste pagine.

Date: dal 31 luglio al 5 agosto...con eventi collaterali fino al 10 agosto.

Per avere altre informazioni potete andare al sito ufficiale e scaricare il programma in pdf.


martedì 24 luglio 2012

Preghiera agli dei greci


Hestia, cuore della casa, prima e ultima nata:
per la luce e calore, la casa e il focolare, grazie.
Una voce tra tante, io ti onoro.

Possente Zeus, potente su tutti gli dei:
protettore, portatore di pioggia, grazie.
Una voce tra tante, io ti onoro.

Nobile Hera, protettrice del matrimonio:
per la famiglia e la fedeltà, grazie.
Una voce tra tante, io ti onoro.

Poseidone, signore delle profondità marine:
amico dei marinai e dei viaggiatori, grazie.
Una voce tra tante, io ti onoro.

Demetra, madre eccellente, piena di virtù:
per i campi fertili e gli alberi carichi di frutti, grazie.
Una voce tra tante, io ti onoro.

Ade, governatore del vasto Oltremondo:
per la fine gentile di una vita lunga, grazie.
Una voce tra tante, io ti onoro.

Atena, figlia di Zeus, occhi grigi:
per la saggezza, per l'abilità, per la vittoria, grazie.
Una voce tra tante, io ti onoro.

Splendente Apollo, arciere infallibile:
per la salute, l'arte, la musica, grazie.
Una voce tra tante, io ti onoro.

Artemide, primogenita della bella Leto:
protettrice dei nostri bambini, grazie.
Una voce tra tante, io ti onoro.

Hermes, furbo figlio di Zeus e Maia:
per le parole, la fortuna e le risate, grazie.
Una voce tra tante, io ti onoro.

Gloriosa Afrodite, gentile, bellissima:
per l'amore, la sensualità, la passione, grazie.
Una voce tra tante, io ti onoro.

Ares, che gioisce tra battaglie e conflitti:
per la forza, la volontà, il vigore, grazie.
Una voce tra tante, io ti onoro.

Abile Efesto, creatore di meraviglie:
per l'artigianato e l'inventiva, grazie.
Una voce tra tante, io ti onoro.

Dioniso, affascinante dio del vino:
per il rapimento e la trascendenza, grazie.
Una voce tra tante, io ti onoro.

Grande Ecate, fanciulla sempre vigile:
guardiana portatrice di torce, grazie.
Una voce tra tante, io ti onoro.

Persefone, dolce regina dei morti:
a te che accoglierai tutti noi, grazie.
Una voce tra tante, io ti onoro.

Pan piede di capra, che vaghi nei luoghi selvaggi:
per l'istinto e l'irragionevolezza, grazie.
Una voce tra tante, io ti onoro.

Gaia, antica su cui viviamo:
per le nostre vite, per l'esserci, grazie.
Una voce tra tante, io ti onoro.

Eros, irresistibile forza del desiderio:
per la follia e la passione sregolata, grazie.
Una voce tra tante, io ti onoro.

Giusta Tyche, che provvedi a tutte le cose buone:
per la fortuna che gentilmente doni, grazie.
Una voce tra tante, io ti onoro.

Nike, patrona di atleti e soldati:
per tutte le nostre vittorie, grazie.
Una voce tra tante, io ti onoro.

Liberamente tradotto da:
Edizioni Lulu.com, 2005, pag. 120-123


giovedì 19 luglio 2012

19 e 21 luglio: Lucaria

I Lucaria erano una festività legata ai boschi (in latino, lucus) e alle divinità che in essi abitavano. In realtà, più che onorare il bosco in sè, si onorava il bosco come luogo di rifugio del popolo romano: infatti il 18 luglio si ricordava la battaglia del fiume Allia, a seguito della quale Roma venne conquistata dai galli di Brenno (e infatti da quel giorno questa data è sempre stata considerata infausta). Gli scampati al saccheggio trovarono rifugio nei boschi accanto alla via Salaria, e ben presto poterono attivarsi per scacciare gli invasori.

Secondo un'altra versione che ci manda direttamente alle origini del popolo romano, in questa festa si onoravano i gruppi di alberi che si lasciavano intatti durante e dopo aver disboscato un'area, per coltivarla o per edificarla. Catone nel De Agricultura ci racconta che questi riti si eseguivano nei boschi prima di abbatterli per metterli a coltura, o comunque prima di dissodare un terreno incolto, e consistevano nel sacrificio di un maiale, e nella recita di formule propiziatorie. Queste andavano ripetute durante i giorni di durata del lavoro, e bisognava rifare tutto dall'inizio in caso di sospensione del lavoro o di interferenza con altre feste religiose.
Abbattere gli alberi quella volta era una cosa seria!

Per Ovidio invece (Fasti 2, 67) era dedicata ad un asilo, cioè un rifugio, che Romolo avrebbe fondato nei pressi del Tevere.
tum quoque vicini lucus celebratur Alerni, /qua petit aequoreas advena Thybris aquas

In questi giorni di calura gli alberi ci danno fresco e riposo. Se avete un albero o un bosco a cui siete particolarmente affezionati, i Lucaria sono il momento migliore per ringraziare questi nostri preziosi compagni.

Links di approfondimento:

- Boschi sacri su Romano Impero

lunedì 16 luglio 2012

KEEP CALM AND...

Un poster così sul soffitto forse mi renderebbe più facile alzarmi al mattino...

Ho detto forse.

venerdì 13 luglio 2012

23 Hekatombaion - Panatenee



Le Panatenee erano le feste più solenni della città di Atene, dedicate ad Atena Polias (protettrice della città) e aperte a tutte i cittadini liberi.
L'origine della festa si perde nella notte dei tempi. Secondo ipotesi più comune si tratterebbe del compleanno della dea.

La processione si raccoglieva prima dell'alba davanti alle porte del Dyplon, a nord della città, e seguiva la via processionale che dall'Agorà saliva all'Acropoli. Alcuni sacrifici venivano fatto di fronte all'Areopago (il tribunale della città) e al Tempio di Athena Nike.
A quel punto gli schiavi e i non ateniesi dovevano lasciare la processione, che entrava nel territorio sacro dell'Acropoli e si fermava al grande altare di fronte all'Eretteo. Il culmine della cerimonia era la dedica alla dea di un nuovo peplo tessuto dalle ergastinai, scelte tra le ragazze nobili della città.

Nel 556 a.C. per iniziativa di Pisistrato si decise di celebrare in modo speciale questa festa, una volta ogni quattro anni: nacquero così le Grandi Panatenee, che si estendevano in più giorni e oltre ai riti religiosi aggiungevano vari giochi e gare sportive.

Del corteo delle Panatenee è rimasta una preziosissima testimonianza figurata nel fregio che avvolgeva la cella del Partenone.
Partendo dall'angolo sud-occidentale vediamo il gruppo dei cavalieri, forse i caduti di Maratona, che prosegue nel lato settentrionale. Seguono gli anziani, i musicisti con le cetre e i flauti, i portatori di idre (vasi per l'acqua), i portatori delle offerte, le pecore e i vitelli per i sacrifici; si snodava poi verso sud-est, dove le ergastinai offrono alla dea il sacro peplo tessuto dalle loro mani durante l'anno.
Il lato sud è dedicato agli dei, Hermes, Dionysos, Demeter, Ares, Iris ed Hera, Zeus seduto sul trono e, sull'altro lato, Athena, Efesto, Poseidon, Apollo, Artemis, Afrodite ed Eros.


Preghiera ad Atena

Canto della grande Atena,
Vigile protettrice della città,
Colei che guarda oltre la guerra,
Il saccheggio, i pianti e la mischia.
E' Lei che protegge le persone,
Dovunque vadano o arrivino.
Signora dell'olivo,
Signora dello scudo e della lancia,
Signora di saggezza e strategia,
Mente fredda che riscalda gli animi,
Mentore di principi ed eroi,
Figlia di Zeus, dagli occhi celesti,
Insegnaci a pensare!
Ti onoriamo, Dea, dacci spirito buono
E il tuo favore benedetto!
 
Liberamente tradotta dal breviario dell'Ordine delle Horae
Translated with permission. 

 

martedì 10 luglio 2012

Dee delle acque: Mazu

Post dedicato a Azia Medea Rubinia Antinea, che mi ha fatto scoprire questa splendida divinità.


Mazu, anche chiamata Matsu, è la dea del mare e dell'oceano per le popolazioni del sud-est asiatico.

E' molto venerata nelle zone costiere sud-orientali della Cina e nelle zone limitrofe, in particolare Zhejiang, Fujian, Taiwan, Guangdong e Hainan, così come nel Vietnam, che hanno tutti forti tradizioni marinare; la sua devozione è continuata anche nei paesi come l'Australia e gli Stati Uniti, dove gli emigranti da queste regioni hanno trovato una nuova casa.

Mazu non è nata dea, ma come una ragazza di nome Lin Moniang.
Secondo la leggenda, Lin Moniang è nata il 23 marzo 960 come settima figlia di Lin Yuan sull'isola di Meizhou, nel Fujian. Si narra che non avesse pianto ne' alla nascita ne' durante il suo primo mese di vita, e per questo le diedero un nome che significa appunto "silente".

Ci sono molte leggende su di lei e il mare.
Secondo alcune versioni iniziò a nuotare molto presto, in altre solo verso i quindici anni, ma la sua abilità divenne insuperabile. Aiutava le navi in difficoltà per le tempeste, indossando abiti rossi che la rendessero visibile e guidassero le navi fino ad un approdo sicuro.

Era nata con la capacità di prevedere gli eventi, sopratutto i disastri marittimi in una regione in cui tifoni e terribili tempeste sono all'ordine del giorno.

Il padre di Lin Moniang e i fratelli erano pescatori. Un giorno, un terribile tifone si alzò mentre erano fuori in mare, e il resto della sua famiglia temeva che essi fossero morti. In mezzo a questa tempesta, a seconda della versione della leggenda, lei cadde in trance mentre pregava per la vita di suo padre e dei fratelli, o sognò di suo padre e dei fratelli, mentre lei dormiva o era seduta al telaio. La madre la svegliò mentre nel sogno aveva già salvato il padre, ma non il fratello. Il risultato fu che il padre tornò sano e salvo, mentre il fratello era morto annegato.

Ci sono almeno due versioni della morte di Lin Moniang. In una versione, morì nel 987, all'età di 28 anni, quando scalò una montagna da sola e volò in cielo, diventando una dea. Un'altra versione della leggenda dice che morì all'età di 16 anni per sfinimento, dopo aver nuotato a lungo cercando di trovare il padre disperso in mare, e che il suo cadavere in seguito affiorò sull'isola Nankan delle Isole Matsu.

Sull'isola si può ancora visitare la sua tomba.



Dopo la sua morte, le famiglie di pescatori e marinai cominciarono a pregare Mazu in onore dei suoi atti di coraggio nel cercare di salvare i dispersi in mare. Il suo culto si diffuse in fretta. Si ritiene che gran parte della sua popolarità, in confronto ad altre divinità del mare, venga proprio dalla sua amorevolezza materna e dalla compassione nei confronti dei suoi protetti.

Nel corso del tempo, le religioni del buddismo e del taoismo presero in prestito a vicenda divinità popolari l'uno dall'altro nel tentativo di attrarre i devoti ai loro templi. Per giustificare la presenza di Mazu nei templi buddisti, sono state diffuse delle versioni in cui i genitori di Mazu pregano Kuan Yin, la dea della misericordia, per un figlio, ma Kuan Yin manda loro una figlia femmina, Mazu appunto. Si è poi creduto che Mazu fosse la reincarnazione di Kuan Yin sulla terra, e che la bambina fosse stata dedicata alla dea fin dalla nascita. Come risultato, Mazu è riconosciuta e rispettata sia nel pantheon taoista che in quello buddista.

Le leggende continuano fino al giorno d'oggi: durante la Seconda guerra Mondiale, quando Taiwan era ancora territorio giapponese, Mazu sarebbe apparsa in cielo e avrebbe sollevato le sue gonne per prendere le bombe lanciate dai bombardieri USA prima che cadessero a terra.

Ci sono almeno 1000 templi nel mondo in cui viene venerata come divinità principale e innumerevoli in cui c'è almeno una sua raffigurazione. La Rivoluzione Culturale cinese ha purtroppo distrutto molti dei templi più antichi, mentre il culto si è salvato grazie alla tolleranza religiosa vigente in luoghi come Taiwan.
La sua festa è il ventitreesimo giorno del terzo mese lunare, tra aprile e maggio.



Mazu è raffigurata come una donna dall'aspetto gentile, con una corona e la ricca veste e i gioielli propri delle imperatrici cinesi. A volte è accompagnata da un grande drago, in quanto secondo una versione lei è figlia del grande Dragone che regna sui mari, a cui obbediscono tutte le creature marine.
Insieme a lei ci sono due generali guardiani noti come Qianli Yan e Shunfeng Er. Sebbene la loro iconografia possono variare, entrambi sono di solito rappresentati come demoni feroci: Qianli Yan è spesso rosso con due corna, mentre Shunfeng Er è verde con un corno. Si dice che siano stati due demoni che Mazu ha conquistato e sottomesso, trasformandoli in suoi fedeli guardiani e amici.

Matsu o Mazu è un titolo onorifico più che un nome e significa "madre-antenata". A Canton viene chiamata Tian Hou, che significa "Imperatrice Celeste", mentre un titolo più informale con cui viene affettuosamente chiamata dai suoi devoti è A-Ma o A-Po, "nonna": ci può sembrare strano come epiteto, ma il culto degli antenati è ancora molto sentito nella cultura asiatica e questo termine collega la Dea ai devoti come l'affetto di una nonna ai nipoti.

sabato 7 luglio 2012

7 luglio - Festa della Fortuna Muliebre

Oggi si festeggia la dedicazione del Tempio della Fortuna Muliebre, situato a Roma nel Parco degli Acquedotti (Cinecittà).

Si narra che l'eroe Gneo Marcio Coriolano volesse approfittare di una carestia per costringere il Senato ad abolire la carica di tribuno della plebe, troppo pericolosa per i patrizi: la cosa fu vista come un attacco alle leggi della patria e Coriolano fuggì, rifugiandosi tra i Volsci ad Anzio ed incitandoli alla guerra contro Roma.

L'esercito guidato da Coriolano prese diverse città latine, poi, accampatosi nei pressi di Roma, fu raggiunto da numerose ambasciate di pace guidate da patrizi e senatori. Nessuna di queste ebbe l'effetto sperato.
La guerra sembrava imminente quando al campo giunsero la madre di Coriolano, Veturia, e sua moglie Volumnia, accompagnate da altre matrone romane; quando lui fece per abbracciarle, Veturia lo fermò dicendo: "Prima che tu mi abbracci, vorrei sapere se sono venuta a far visita a mio figlio o ad un nemico della patria".
A queste parole, turbato, Coriolano rinunciò alla guerra.

Per celebrare questo avvenimento le donne chiesero di edificare un tempio alla Fortuna femminile, nel luogo dov'era avvenuto l'incontro tra loro e il condottiero.
Il Senato accolse la richiesta, ma alla condizione di porre il tempio sotto il proprio controllo, costruendolo cioè con denaro pubblico e sottomettendo i riti al controllo dei pontefici. Le donne chiesero almeno di poter donare una statua della dea; vistosi rifiutare anche questo, ne fecero scolpire ugualmente una e nottetempo la portarono nel tempio. Così il giorno della dedicazione c'erano due statue: ma quella portata dalle matrone miracolosamente parlò, dicendo "Voi mi avete dato, o matrone, ai riti santi di Roma".

Nonostante il miracolo, i pontefici stabilirono severe limitazioni al culto, proibendo la partecipazione alle vedove e alle rimaritate; dato che il culto della Pudicizia ha limitazioni simili, è possibile che si volesse togliere alla Fortuna Muliebre ogni carattere di comunanza con la Fortuna Primigenia o con la Fortuna Virile.

Bibliografia:
Liv. 2, 40; 10, 23
Dion. Hal. Ant. Rom. 8, 56
Festo (Pudicitiae)
Val. Max. Memor. 2, 1, 2


Links di approfondimento:

mercoledì 4 luglio 2012

4 luglio - Lady Liberty

Oggi, 4 luglio, è non solo l'anniversario della Dichiarazione d'Indipendenza: per i pagani americani, è anche la giornata dedicata alla loro dea tutelare, Lady Liberty o Columbia...tutti noi abbiamo visto la sua immagine, decine e decine di volte.

 


Oltre a questo, nel 2012 si festeggia anche i 125 anni della sua raffigurazione più famosa, la Statua della Libertà donata dalla Francia e posizionata all'entrata del porto sul fiume Hudson.

Forse non tutti sanno delle sue origini italiane: a Firenze, nella Basilica di Santa Croce, c'è una statua che si ritiene sia stata d'ispirazione per la sua sorella americana.



Lady Liberty è solo l'ultima delle divinità tutelari del sacro principio della libertà: gli schiavi della penisola italica pregavano la dea Feronia per ottenerla, e i romani costruirono un tempio dedicato a Libertas sull'Aventino.

La statua divenne ben presto il simbolo del sogno dorato di prosperità e benessere che gli Stati Uniti offrivano: era il benvenuto che il Paese dava agli emigranti che arrivavano da tutto il mondo. Molto significativo è, al riguardo, il sonetto scritto dalla poetessa statunitense Emma Lazarus per raccogliere fondi per la costruzione della Statua, e che a tutt'oggi è inciso sul suo piedistallo:
« Datemi i vostri stanchi, i vostri poveri, le vostre masse infreddolite desiderose di respirare liberi, i rifiuti miserabili delle vostre spiagge affollate. Mandatemi loro, i senzatetto, gli scossi dalle tempeste a me, e io solleverò la mia fiaccola accanto alla porta dorata. »

È alta 93 metri (compresi i 47 m del piedistallo) ed è visibile fino a 40 chilometri di distanza. Raffigura una donna che indossa una lunga toga e sorregge fieramente in una mano una fiaccola (simbolo del fuoco eterno della libertà), mentre nell'altra stringe un libro recante la data del «July IV MDCCLXXVI» (4 luglio 1776, giorno dell'Indipendenza americana); ai piedi vi sono delle catene spezzate (simbolo della liberazione dal potere del sovrano dispotico) e in testa vi è una corona, le cui sette punte rappresentano i sette mari e i sette continenti.

Oggi per i pagani americani Lady Liberty è diventata sopratutto la guida e la protettrice della lotta per i diritti religiosi: infatti a Lei sono dedicate organizzazioni come la Lady Liberty League.

Devo ammettere che quando ho sentito parlare per la prima volta di questa Dea sono rimasta un po' sconcertata. Per me è ormai un'abitudine, quando viaggio, rendere omaggio alle divinità del luogo, ed è automatico per me che una città o un territorio abbiano un nume tutelare, un po' come il santo patrono per i cristiani. Ma una Dea simile per gli Stati Uniti? Beh, mi sembrava proprio...un'americanata. Una nazione con le fondamenta costruita sul sangue, dei nativi prima e degli schiavi poi, e dei fratelli contro i fratelli durante la Guerra civile. Una nazione che si fregia del titolo di guardiana della libertà mondiale e che mente per muovere guerra, "chissà per quali fini". Una nazione dove è legale regalare un fucile a una bambina di sei anni e che piange le stragi delle scuole.

Però.

E' anche la nazione che nel 1964 ha vietato la segregazione razziale e che nel 2008 ha eletto il suo primo presidente di colore. E' la nazione che ha accolto, bene o male, milioni di immigrati, dalla sua fondazione ad oggi. E' la nazione da cui sono partiti il movimento hippie, la liberazione sessuale, il movimento Occupy, e chissà di quante altre cose di cui mi dimentico.

Roma non era perfetta. Neanche gli Stati Uniti lo sono. Ma Lady Liberty, con la sua fiaccola tenuta in alto, ci guida, ci mostra gli ideali verso un mondo che va costruito giorno per giorno, senza smettere di lottare per un mondo migliore per i nostri figli

Onore a te, Lady Liberty!

 
Link di approfondimento:
- Hail Columbia! Blog sulla libertà religiosa
- Columbia su Wikipedia (in inglese)

 

lunedì 2 luglio 2012

12 Hekatombaion - Kronia



La festa di Kronia era per i greci una festa di fine raccolto, che si celebrava con una grande cena in cui i padroni servivano gli schiavi (simile ai Saturnalia romani). Patrono di questa festa era Cronos, titano figlio di Urano e Gaia, marito di Rea e padre di Estia, Poseidone, Ades, Hera e Zeus. Suo attributo è la falce con cui evitò il padre Urano, che in questo tempo dell'anno può essere vista come la falce del raccolto. Probabilmente il capovolgimento dei ruoli sociali durante la festa era visto come un ritorno all'Età dell'Oro, in cui Cronos e Rea governavano la terra e l'uomo viveva alla giornata, senza lavoro nè oppressione nè ordine sociale.


Links di approfondimento:
Kronia (neopaganesimo ellenico) in inglese


Preghiera per Kronia

Tanto tempo fa, prima della Legge,
Cronos ereditò il trono
Da sua madre, Gaia, che riconosceva solo
Le leggi della Natura, e da suo padre Urano,
che era capriccioso come il vento nel cielo.
Per centinaia di anni governò alla Loro maniera,
Finchè comprese il valore delle Regole
E divenne il loro più forte servitore.
Quando il figlio Zeus lo spodestò,
E con la tre volte benedetta Hera
Ascese al trono, Lui ereditò anche la Legge.
Così oggi ricordiamo quei tempi,
I giorni dell'infanzia del tempo,
Dove non c'erano regole,
E non c'erano doveri. Andate adesso,
E spendete un giorno senza di essi,
Per apprezzarli nel tempo che verrà.

Liberamente tradotta dal breviario dell'Ordine delle Horae

Translated with permission.