L'equinozio d'autunno è un momento cruciale dell'anno.
Il mito più frequentemente associato a questa data è quello del rapimento di Persefone e del suo andare e tornare dai regni della morte al nostro mondo, regolando così il ciclo delle stagioni; infatti a questa data si celebravano ad Eleusi i Grandi Misteri, per ricordare il ritorno di Persefone dal marito e il dolore di Demetra per l'assenza della figlia...dolore che ammantava il mondo di freddo, ma anche di riposo per la natura stanca.
Lasciando la Grecia e passando al resto dell'Europa, questo è il tempo del raccolto delle messi, dei frutti, dell'uva. Noi adesso vediamo le giornate che si accorciano ed eserciti di marmellate e vasetti di pomodoro forniteci da zie generose, ma fino a poco tempo fa era il momento in cui una grandinata o qualche giorno di maltempo potevano rovinare il raccolto, assicurando così un inverno di carestia, malattia e morte.
Per questo vi presento un rito incentrato sul tema del raccolto, visto in senso interiore: cosa abbiamo accumulato, in questi mesi, che ci assicuri la sopravvivenza nei tempi difficili...non solo del corpo e dello stomaco, ma anche del cuore e dell'anima?
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Tradotto dal Book of Hours dell'Order of the Horae.
Colore: marrone   e arancio 
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Elemento:   Terra 
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Altare: su una tovaglia marrone e arancione, mettere i frutti del raccolto in   molti cestini, anche intorno all'altare. Mettere anche una falce, un forcone,   un setaccio, e un flagello. Mettere anche ciotole dei quattro antichi   conservanti: sale, aceto, vino e miele. 
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(Chiamare i quarti con falce, forcone, setaccio e flagello). 
Est  
Spiriti   dell'Est, Poteri dell'Aria! 
Voi   che siete il freddo acciaio della falce, 
Voi   che siete la lama che separa 
L'uno   dall'altro, 
Vita   dalla morte, 
Voi   che siete il fumo nel vento 
E   i portatori di una nuova alba,  
Siate   con noi oggi! 
Sud  
Spiriti   del Sud, Poteri del Fuoco! 
Voi   che siete il Sole che attraversa il cielo, 
Voi   che siete i gentili raggi che nutrono il raccolto 
Quando   l'estate sfuma nell'autunno, 
Spingendo   le spighe verso il cielo 
E   facendole diventare dorate, 
Siate   con noi oggi! 
Ovest 
Spiriti   dell'Ovest, Poteri dell'Acqua! 
Voi   che siete il sudore che abbiamo dato a questa terra, 
Il   sangue che la nutrirà, 
Le   lacrime di gioia che spargeremo nel vedere 
L'abbondanza   dell'autunno 
E   sapere che anche quest'anno non soffriremo la fame, 
Siate   con noi oggi! 
Nord 
Spiriti   del Nord, Poteri della Terra! 
Voi   che siete il suolo sotto i nostri piedi, 
Voi   che ci sostenete e ci nutrite, 
Voi   da cui veniamo, 
Voi   a cui ritorneremo tutti un giorno, 
Noi   vi onoriamo in questo giorno. 
Siate   con noi! 
Oggi   la Notte e il Giorno sono in equilibrio! 
Oggi   il lavoro dell'anno si confronta 
Contro   l'arrivo dell'inverno. 
La   Vergine con la falce lascia il posto 
Alla   Bilancia che pesa il raccolto, 
I   nostri cuori, i nostri desideri, i nostri obiettivi. 
In   questo giorno, i nostri antenati guardavano il loro lavoro 
E   guardavano oltre, e sapevano se avrebbero avuto 
Abbondanza   o fame, se avrebbero condiviso, prestato o chiesto, 
Felicità   o preoccupazione. Questa è la resa dei conti. 
E   cosa dobbiamo valutare? 
Portate   i quattro cibi sacri di Mabon, 
Sacri   perché ciascuno preserva il raccolto 
E   permette di nutrirci nel tempo. 
(Ci   si passa il sale). 
Il   sale della terra è ricchezza. 
Quale   ricchezza hai creato o perduto? 
L'hai   condivisa con gli altri, o l'hai tenuta per te? 
(Ognuno   parla a turno, poi ci si passa l'aceto.) 
Aceto,   acido come una cattiva annata, 
Che   è anche il simbolo del lavoro duro. 
Quale   lavoro è stato per te una lotta 
Ma   sei fiero di averlo fatto? 
(Ognuno   parla a turno, poi ci si passa il vino.) 
Vino,   gioia di Dionisio, 
Simbolo   di allegria, di compagnia, 
Di   gioia e canzoni. Quale gioia 
E'   venuta a te quest'anno, come un dono inaspettato? 
(Ognuno   parla a turno, poi ci si passa il miele.) 
Miele,   sangue di Afrodite, 
Che   è amore nelle sue molte forme. 
Quale   amore hai portato a questa tavola? 
Cosa   ti ha dato l'Amore, e cosa hai dato in cambio? 
(Ognuno parla a turno, poi ci si passa il cesto di   frutta.) 
Questi   sono i frutti del nostro lavoro, 
Questi   sono l'incarnazione dei nostri sforzi, 
Questi   sono le manifestazioni delle speranze di primavera. 
Condividiamoli   assieme, sperando per il prossimo anno. 
Ma   salviamo i semi, perché anch'essi saranno le nostre speranze. 
Onore   ai nostri antenati, che ci hanno preceduto! 
Onore   a chi verrà dopo di noi, 
E   si nutrirà del nostro lavoro!  | |


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