sabato 25 gennaio 2014

Viaggio a Kildare: il fuoco sacro di Brigid

Con Imbolc in arrivo e tutte le informazioni su Brigid, ci si ritrova a parlare e a leggere di Kildare, l'antica Cill Dara, il luogo dove sorgeva l'antico tempio della Dea e le sacerdotesse custodivano la Sua fiamma sacra.
Ma cosa è rimasto adesso di Brigid a Kildare? Come possiamo ritrovare i Suoi volti e la Sua devozione nei luoghi che hanno visto fiorire il suo culto?

1. introduzione e informazioni pratiche
2. il fuoco sacro: dov'era, com'era, culto e devozione
3. le sorgenti sacre
4. Solas Bhride


Sul lato nord della cattedrale che domina Kildare, un recinto circonda il luogo dove si trovava il fuoco sacro di Brigid.



Giraldus Cambrensis1 lo descrive così nel 1185:
"A Kildare, nel Leinster, che la gloriosa Brigid ha reso famosa, vi sono molti prodigi che meritano di essere ricordati. E il primo fra tutti è il fuoco di Brigid che dicono sia inestinguibile, non perché non possa essere estinto, ma perché le suore lo hanno con così tanta cura alimentato che non si è mai estinto dai tempi della vergine fino ad oggi. E nonostante una così gran quantità di legna e per un così lungo periodo di tempo vi abbia bruciato, le ceneri non vi si sono mai accumulate. Benchè al tempo di Brigid vi fossero venti serve del Signore, di cui la ventesima era Brigid stessa, dopo la sua morte fino ad oggi ve ne sono rimaste solo diciannove e tale numero non è stato mai aumentato. Tutte in ordine custodiscono il fuoco a turno, ciascuna nella sua notte. Alla ventesima notte, l’ultima, la diciannovesima suora mette i ceppi nel fuoco dicendo: «Brigid, custodisci il tuo fuoco, questa è la tua notte.». E il fuoco viene lasciato e così ritrovato il mattino seguente....Il fuoco è circondato da un cerchio fatto di vimini che nessun uomo può attraversare. E se per caso uno osa entrare (e qualche avventato ci ha provato) non può sfuggire alla vendetta divina. Solo alle donne è permesso soffiare sul fuoco e non con la bocca ma con il mantice."2
É acclarato che il fuoco sacro della santa sia molto più antico dell'avvento del Cristianesimo, e che appartenesse al culto della Dea; quindi prima delle suore sarebbero state diciannove3 sacerdotesse a custodirlo4.
Nonostante la cristianizzazione del culto, già nel 1220 il fuoco venne spento per ordine del vescovo di Dublino. Riacceso poco tempo dopo, fu definitivamente estinto durante la soppressione dei monasteri, nel XVI secolo. Solo nel 1993 si vedrà una nuova Fiamma di Brigid ardere nel luogo dove era stata accesa per più di mille anni.


Il legame del fuoco con la dea Brigid, almeno stando alle fonti, è molto tenue. Se la dea viene descritta come fabbro, guaritrice e poetessa, solo il primo di questi tre aspetti ha a che fare direttamente con il fuoco5 Il collegamento principale è proprio l'esistenza del fuoco sacro, l'altro indizio ci viene dalle tradizioni popolari irlandesi e scozzesi: Brigid è collegata ai riti di benedizione, cura e mantenimento del fuoco del focolare, tanto che persino le ceneri delle croci di paglia intrecciate in suo onore vengono usate per benedire i campi (dunque doppia valenza di fertilità del fuoco e fertilità della terra).
Nella concezione moderna di Brigid, anche il suo fuoco viene - per meccanismo di inversione - interpretato come triplice: oltre al fuoco della forgia, il fuoco della febbre che porta la guarigione e quello ardente dell'ispirazione. 


Ancora oggi il sito del fuoco sacro è riverito e venerato: durante la mia visita, nell'agosto 2013, sul sottile strato di ghiaia che ricopriva il luogo era tracciata una croce solare e c'erano diverse offerte.


Meditazione sulla Fiamma Sacra di Brigid
Occorrente: una piccola candela, accendino o fiammiferi, una croce di Brigid in materiale non infiammabile (facoltativa), un'offerta (nastri, perle, conchiglie, erbe...)

Radicatevi e centratevi.
Se vi trovate nel luogo della fiamma sacra a Kildare, tracciate la croce di Brigid nella ghiaia; se siete altrove, tracciatela al suolo o posizionate davanti a voi la croce.
Accendete la fiamma e poggiatela al centro della croce, poi fissatela per qualche momento, giusto il tempo di vederla anche quando sbattete gli occhi.
Mettetevi in una posizione comoda e chiudete gli occhi.
Immaginate di essere nell'antica Cill Dara. E' il tramonto, e nel villaggio che circonda il santuario tutti stanno tornando alle loro case. Voi siete alla base della collina che ospita il santuario, e cominciate a salire il sentiero che porta in alto.
Giunti alla sommità vedete l'ingresso del recinto sacro, due pietre scolpite ne delimitano i lati. Passate attraverso l'entrata, dando una carezza alla Sheela-Na-Gig che ne è la custode, scolpita sulle pietre.  Nell'aria fresca della prima sera, scorgete le piccole case rotonde delle sacerdotesse, le tipiche case di rami intrecciati coperti di argilla e gesso per tenere fuori il gelo.
Il santuario del fuoco che vedete è più grande, fatto con gli stessi materiali, ma mani amorevoli nel corso degli anni hanno modellato e dipinto l'argilla e il gesso, decorandolo con spirali, triangoli e croci. Ci girate attorno, poi prendendo un bel respiro scostate con delicatezza la spessa tenda che ne chiude l'ingresso.
Un buon profumo di fumo di legna vi stuzzica le narici. Entrate.
L'interno è illuminato dal fuoco sacro, che arde in una fossa circolare scavata nel pavimento di liscia terra battuta. Oltre al fuoco c'è una sacerdotessa, seduta su di uno scranno coperto di pellicce. Lei vi sorride e si alza, venendovi incontro e salutandovi. 
«Tocca a te, questa è la tua notte.» 
Si toglie il pesante scialle di lana colorata che porta sulle spalle e vi avvolge con esso, poi vi indica la riserva di legna che occupa il perimetro del santuario.Sarà compito vostro gestire il fuoco sacro per quella notte.
Vi saluta di nuovo ed esce.
Ora siete sole. Vi sedete e fissate il fuoco. Pensate alle sue qualità, sia benefiche che distruttive. Pensate alla sua potenza e a come ha permesso al genere umano non solo di difendersi e di cuocere i cibi, ma di dare inizio alle arti e all'artigianato. Pensate agli epiteti di Brigid. Il fuoco permette di lavorare i metalli, che possono diventare armi per dare morte o attrezzi per sostenere la vita; è il cuore umano che decide come usarlo.
Il fuoco nutre, guarisce, permette di stare al caldo. Pensate come doveva essere quando era l'unica cosa che separava l'umanità dal freddo della notte, dai rigori dell'inverno, dalle zanne dei predatori.
Pensate alla piccola scintilla di fuoco che è in voi, quella che vi permette di sentirvi forti, di non arrendervi, di creare, di amare: quella scintilla, il fuoco che avete di fronte, il grande fuoco del sole e delle stelle, sono tutt'uno.
Mentre pensate a tutto questo sentite la presenza della Dea nelle fiamme, lì accanto a voi. Parlate con lei, chiedetele consiglio o ringraziatela per i suoi doni. Sentitevi colme del suo calore e della sua forza.
Rimanete con lei per quanto tempo volete. 
Quando avete finito, è ormai l'alba. Un'altra sacerdotessa scosta la tenda e vi da' il cambio nella veglia. Ringraziate la Dea inchinandovi di fronte al fuoco, poi uscite. Ripercorrete il sentiero fino all'uscita, poi salutate la Sheela-Na-Gig, ringraziandola per aver vegliato su di voi in questo viaggio.
Quando siete pronte aprite gli occhi, stiracchiatevi e muovetevi per tornare pienamente coscienti del vostro corpo.
Se il luogo lo richiede, spegnete la fiamma e portatela con voi; se potete, lasciatela bruciare del tutto.
Ricordatevi, prima di andare via, di lasciare le offerte che avete portato con voi come ringraziamento6.

Bibliografia:
Brian Wright, Brigid: Goddess, Druidess and Saint, The History Press Ltd, 2009
ISBN: 978-0752448657

Note:
3 - il diciannove è un numero sacro, in quanto rappresentativo del ciclo metonico.
4 - Secondo Caitlin e John Matthews, potrebbe essersi invece trattato di due sorellanze di nove. Ladies of the lake, Thornsons, 1992 pag. xxxvii
6 - © Eilantha Redspring 2013

1 commento:

  1. Davvero molto puntuale e interessante quello che scrivi. Grazie. Pur essendo stato a Kildare anni fa, mi mancavano molti di questi dettagli. un saluto. Daniel

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