Secondo un'altra versione che ci manda direttamente alle origini del popolo romano, in questa festa si onoravano i gruppi di alberi che si lasciavano intatti durante e dopo aver disboscato un'area, per coltivarla o per edificarla. Catone nel De Agricultura ci racconta che questi riti si eseguivano nei boschi prima di abbatterli per metterli a coltura, o comunque prima di dissodare un terreno incolto, e consistevano nel sacrificio di un maiale, e nella recita di formule propiziatorie. Queste andavano ripetute durante i giorni di durata del lavoro, e bisognava rifare tutto dall'inizio in caso di sospensione del lavoro o di interferenza con altre feste religiose.
Abbattere gli alberi quella volta era una cosa seria!
Per Ovidio invece (Fasti 2, 67) era dedicata ad un asilo, cioè un rifugio, che Romolo avrebbe fondato nei pressi del Tevere.
tum quoque vicini lucus celebratur Alerni, /qua petit aequoreas advena Thybris aquas
In questi giorni di calura gli alberi ci danno fresco e riposo. Se avete un albero o un bosco a cui siete particolarmente affezionati, i Lucaria sono il momento migliore per ringraziare questi nostri preziosi compagni.
Links di approfondimento:
- Boschi sacri su Romano Impero
Bell'articolo, molto interessante
RispondiElimina