Nefti (nome egizio Nebet-het), è l'ultima figlia di Geb e Nut, sorella gemella di Isis e in alcune versioni moglie di Seth. Nonostante le leggende l'abbiano relegata sopratutto verso quest'ultimo ruolo, in realtà il suo culto era molto più esteso e variegato.
Era la nutrice del faraone, come lo era stata del nipote Horus; il suo latte donava all'uomo le prerogative proprie del dio.
Oltre a questo ruolo amorevole, Nefti ne aveva anche un altro, feroce e indomabile contro i nemici del faraone, capace di incenerirli con il suo respiro; una protezione che, anche se attribuita ad altre dee in ambito locale, era largamente e ufficialmente riconosciuta in tutto l'Egitto.
Il suo nome significa Signora della Casa, e più in esteso, dei muri e del pilastro, insomma è associata con ciò che protegge e sostiene.
Come la sorella Iside sovrintende alle nascite, lei sovrintende alle morti, ed è spesso raffigurata nelle tombe e nei sarcofagi mentre protegge il morto aprendo le sue ali di falco su di lui, ed è solo emergendo da esse come la farfalla dalla crisalide che il morto può accedere all'aldilà. Perchè ali di falco? Perchè le grida del rapace risuonavano come quelle delle donne colpite dal lutto...
Nel corredo funebre, oltre al sarcofago, era ritratta anche sul vaso canopo che proteggeva i polmoni, assieme ad Hapii, figlio di Horus; erano le sue ali a soffiare l'aria nella bocca del defunto per portarlo a nuova vita.
Con queste premesse ci appare strano che sia la moglie di una divinità "terribile" come può essere Seth, ma è probabile che il legame tra i due risalga a quando Seth era "solo" colui che difendeva la barca di Ra dal serpente Apofis, o sia un collegamento tra i defunti (Nefti) seppelliti nel deserto (Seth).
Links di approfondimento:
Preghiera a Nefti
Signora della Casa,
Colei che dimora in Senu,
Santa Nebet-het, custode del mistero,
Oscura sorella della benedetta Isis,
Madre di Anubis, guida dei morti,
Signora del Setaccio
Che prende le anime sofferenti
Dalla grande massa,
Lascia che le tombe dei benestanti
Glorifichino tua sorella le cui braccia
Stringono solo chi è alto e nobile;
Le tue ali avvolgono i senza nome,
I sepolti avvolti in miseri stracci
Che hanno risparmiato in una vita umile.
Coloro i cui corpi sono asciugati dalle sabbie,
Piegati come bambini nel grembo,
E sepolti nelle infinite sabbie del deserto.
Tu sei l'Oscura della decadenza e della corruzione.
Sei la Signora delle sterili margini del deserto
Che nel tempo dell'inondazione
Fioriscono di nuova vita.
Amica e consigliera dei nuovi morti,
Tu che conforti chi piange il suo lutto,
Tu che dai coraggio alle madri in travaglio,
Nibbio che piange attraverso il cielo,
Tu che capisci cosa vuol dire
Essere sottomessi alla tirannia
E avere il coraggio di volare,
Aiuto a chi il mondo non da' onore
Con gloria e ricchezze: ricordati di noi
Quando verrà il nostro tempo.
Liberamente tradotta dal breviario dell'Ordine delle Horae
Translated with permission.
martedì 28 agosto 2012
28 agosto - Nascita di Nefti
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Ubicazione:
Posizione sconosciuta.
domenica 26 agosto 2012
26 agosto - Nascita di Seth
Seth è il terzo figlio di Nut e Geb. E' conosciuto sopratutto per il suo acerrimo odio verso il fratello Osiride e il suo erede Horus, quando in realtà la leggenda riflette una realtà storica.
Infatti in principio Seth è una divinità del deserto dell'Alto Egitto, e, per estensione, divinità dei morti, perchè è nella sabbia del deserto che sono scavate le prime tombe. Inoltre il suo nome, in varie forme, è associato alla forza regale e alla maestà, dunque era anche protettore dei re. Con l'unificazione dell'Egitto questo ruolo passa a Osiride per quanto riguarda il regno dell'Oltretomba, e ad Horus per il regno sulla terra. Nonostante questo, il suo potere non viene dimenticato e torna, a volte nei nomi reali (Seti,per esempio) o associato a divinità straniere, come il dio hurrita della tempesta Teshup o il mostro greco Tifone.
Uno dei suoi ruoli più importanti è stare sulla prua della Barca Solare ogni giorno, durante il suo cammino nel cielo, e difenderla dal mostruoso serpente Apopi che tenta ogni giorno di impedire il suo passaggio.
Il suo volto è quello di un animale, nonostante sia difficile identificare esattamente quale: è stato definito sciacallo, asino, levriero e gazzella. La forma allungata del muso viene ripresa poi nel bastone detto Was, simbolo di forza e di potere.
Nonostante abbia sposato la sorella Nefti, non hanno figli, perchè Seth essendo il deserto è sterile. Nefti riuscirà ad avere un figlio giacendo con Osiride (ubriaco); secondo alcune versioni è questo a scatenare l'ira di Seth contro Osiride. Gli sono state attribuite varie altre mogli, tra cui Neith (che avrebbe concepito Sobek, il dio coccodrillo), Tauret, o anche le dee caananite Anat e Astarte.
Infatti in principio Seth è una divinità del deserto dell'Alto Egitto, e, per estensione, divinità dei morti, perchè è nella sabbia del deserto che sono scavate le prime tombe. Inoltre il suo nome, in varie forme, è associato alla forza regale e alla maestà, dunque era anche protettore dei re. Con l'unificazione dell'Egitto questo ruolo passa a Osiride per quanto riguarda il regno dell'Oltretomba, e ad Horus per il regno sulla terra. Nonostante questo, il suo potere non viene dimenticato e torna, a volte nei nomi reali (Seti,per esempio) o associato a divinità straniere, come il dio hurrita della tempesta Teshup o il mostro greco Tifone.
Uno dei suoi ruoli più importanti è stare sulla prua della Barca Solare ogni giorno, durante il suo cammino nel cielo, e difenderla dal mostruoso serpente Apopi che tenta ogni giorno di impedire il suo passaggio.
Il suo volto è quello di un animale, nonostante sia difficile identificare esattamente quale: è stato definito sciacallo, asino, levriero e gazzella. La forma allungata del muso viene ripresa poi nel bastone detto Was, simbolo di forza e di potere.
Nonostante abbia sposato la sorella Nefti, non hanno figli, perchè Seth essendo il deserto è sterile. Nefti riuscirà ad avere un figlio giacendo con Osiride (ubriaco); secondo alcune versioni è questo a scatenare l'ira di Seth contro Osiride. Gli sono state attribuite varie altre mogli, tra cui Neith (che avrebbe concepito Sobek, il dio coccodrillo), Tauret, o anche le dee caananite Anat e Astarte.
sabato 25 agosto 2012
25 agosto - Nascita di Horus il Vecchio
Il secondo dei figli di Nut e Geb fu Horus il Vecchio, Heru-Wer, chiamato così per distinguerlo dal figlio di Iside e Osiride, Heru-sa-Aset: molti testi non citano questa differenza e la cosa può generare confusione, anche se comunque il culto del secondo si fuse a quello del primo in epoca recente.
Dio guerriero dalla testa di falco, rappresentava la luce, e i suoi occhi erano il sole e la luna. Era il dio patrono della città di Nekhen (Hierakonpolis) ed è stato probabilmente la prima divinità protettrice dei faraoni, oltre ad essere patrono dei fabbri e dei guerrieri.
Uno dei suoi principali aspetti è quello di Heru-Behdety, "Horus della città di Behdet", raffigurato come un disco solare alato; si narra che in questa forma, datagli da Ra, abbia sconfitto Seth o il serpente Apofis.
Sua moglie era Hator (il cui nome significa appunto Casa di Horus), la signora della bellezza e dell'amore; il loro matrimonio, detto Festa della Gioiosa Riunione, veniva festeggiato ogni anno intorno al solstizio d'inverno. I due generarono Ihy.
Links di approfondimento:
Divino Falco
Signore dei Cieli
Possa Tu venire in pace
La tua figlia ti chiama
Tu che sei forza
Tu che sei saggezza
Dammi forza nelle avversità
Dammi pace nel dolore
E saggezza sopra tutto questo.
Rimuovi ciò che acceca i miei occhi
Affinchè possa vedere Chi mi cammina accanto
Rimuovi i muri che ho costruito
Distruggi la gabbia dove mi sono rinchiusa
Affinchè possa sentire le Tue ali intorno a me
E volare alta nei cieli con Te
Mio amato Padre
Signore del Sole e della Luna
Rendimi degna del Tuo amore
Aiutami a ricordare chi Sei
Signore Luminoso dei Due Orizzonti
Liberamente tradotta dalle preghiere di Heruiemhotepet
Dio guerriero dalla testa di falco, rappresentava la luce, e i suoi occhi erano il sole e la luna. Era il dio patrono della città di Nekhen (Hierakonpolis) ed è stato probabilmente la prima divinità protettrice dei faraoni, oltre ad essere patrono dei fabbri e dei guerrieri.
Uno dei suoi principali aspetti è quello di Heru-Behdety, "Horus della città di Behdet", raffigurato come un disco solare alato; si narra che in questa forma, datagli da Ra, abbia sconfitto Seth o il serpente Apofis.
Sua moglie era Hator (il cui nome significa appunto Casa di Horus), la signora della bellezza e dell'amore; il loro matrimonio, detto Festa della Gioiosa Riunione, veniva festeggiato ogni anno intorno al solstizio d'inverno. I due generarono Ihy.
Links di approfondimento:
- Heru-Wer su Wepwawet.org (in inglese)
- Heru-Wer su Kemet.org (in inglese)
- Horus il vecchio su Wikipedia (in inglese)
Divino Falco
Signore dei Cieli
Possa Tu venire in pace
La tua figlia ti chiama
Tu che sei forza
Tu che sei saggezza
Dammi forza nelle avversità
Dammi pace nel dolore
E saggezza sopra tutto questo.
Rimuovi ciò che acceca i miei occhi
Affinchè possa vedere Chi mi cammina accanto
Rimuovi i muri che ho costruito
Distruggi la gabbia dove mi sono rinchiusa
Affinchè possa sentire le Tue ali intorno a me
E volare alta nei cieli con Te
Mio amato Padre
Signore del Sole e della Luna
Rendimi degna del Tuo amore
Aiutami a ricordare chi Sei
Signore Luminoso dei Due Orizzonti
Liberamente tradotta dalle preghiere di Heruiemhotepet
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venerdì 24 agosto 2012
24 agosto - Nascita di Osiride
Il suo culto intreccia strettamente la credenza teologica del ciclo vita - morte - rinascita con il ciclo della vegetazione, come per altre divinità mediterranee (vedi Attis e Adone).
Fu lui ad insegnare agli uomini la coltivazione dei cereali e della vite; il fratello Seth, invidioso, lo uccise e usurpò il suo trono. La sorella e moglie Iside, aiutata da Nefti e da Anubis (che secondo alcune versioni sarebbe figlio dello stesso Osiride, avuto da Nefti) lo resuscitò creando la prima mummia e concependo con lui Horus, il figlio che lo avrebbe vendicato e che avrebbe ereditato il suo titolo. Osiride sarebbe poi diventato il sovrano e giudice del mondo dei morti; nell'Antico Regno, però, questo ruolo era assegnato ad Anubis, che perde d'importanza e diviene un subordinato di Osiride quando la città di Heliopolis (in cui si venerava l'Enneade) diviene più importante di Hermopolis (e dell'Ogdoade).
Suoi attributi: la pelle di colore verde, simboleggiante la rinascita; porta il copricapo Atef, cioè la corona bianca dell'Alto Egitto affiancata da due piume di struzzo; in mano ha il flagello e lo scettro, simboli di regalità; la sua veste bianca prosegue fino ad avvolgere i piedi, come le bende di una mummia.
La vicenda della sua morte e resurrezione veniva celebrata e rappresentata ogni anno, con varie feste divise tra novembre (il tempo della semina, in cui Osiride entrava nel mondo della morte) e la primavera (in cui si celebrava la rinascita della vegetazione come quella del dio.)
Tra i greci il suo culto si fuse con quello di Dionisio, mentre nei regni ellenistici e tra i romani la sua figura si sovrappose con quella del bue Apis e con l'iconografia di Giove e Plutone, creando così Serapis (Serapide).
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giovedì 23 agosto 2012
23 agosto - fine dell'anno egizio
Con la giornata di oggi l'anno egizio aveva termine. C'erano, però, altri 6 giorni "fuori dal tempo", nati non per il solito cammino del sole nel cielo, ma per l'astuzia di Thot e l'amore di due fratelli...
Accadde che Geb, dio della Terra, e Nut, dea del cielo, si innamorarono. Il loro amore era grande, ma Atum, il padre degli dei, non era d'accordo: se il cielo e la terra fossero rimasti così abbracciati, nulla sarebbe potuto crescere. I due dovevano essere separati, e così Shu, dio dell'aria e loro padre, pose Geb sotto i suoi piedi e sollevò Nut nell'aria. Oltre a questo, Atum lanciò una terribile maledizione: Nut non avrebbe potuto partorire i figli che crescevano nel suo grembo in nessun giorno dell'anno.
Thot però fu mosso a compassione dal dolore della dea, e decise un piano.
Sfidò la luna ad una partita di senet, un gioco simile agli scacchi: la luna mise in palio ogni volta un po' della sua luce. Il dio babbuino giocò e vinse per sei volte, ed ebbe così abbastanza luce per creare cinque giorni non colpiti dalla maledizione di Atum.
giovedì 16 agosto 2012
Patriarcalismi: la suocera maligna
da gazzettino.it
Sposa 13enne venduta per 3.000 euro e stuprata: "festa" per provare la verginità
Ai parenti mostrato il lenzuolo macchiato dopo la violenza
Arrestati i torturatori: il futuro marito e la suocera
VENEZIA - Orrore a Marghera: una 13enne macedone è stata venduta dalla sua famiglia per 3.000 euro come promessa sposa ad un 17enne, sempre macedone, residente con la famiglia nella località veneziana. La famiglia di quest'ultimo, in pratica la futura suocera, la 34enne Jasar Nermin, l'ha poi segregata e torturata con i fili elettrici assistendo e approvando anche le violenze sessuali del figlio.
Ora la 13enne è stata messa sotto protezione dalla squadra mobile che ha arrestato il "futuro sposo", un 17enne macedone, e la madre di quest'ultimo, Jasar Nermin, 33 anni, che sarebbe stata presente e anche "regista" delle violenze.
Sposa 13enne venduta per 3.000 euro e stuprata: "festa" per provare la verginità
Ai parenti mostrato il lenzuolo macchiato dopo la violenza
Arrestati i torturatori: il futuro marito e la suocera
VENEZIA - Orrore a Marghera: una 13enne macedone è stata venduta dalla sua famiglia per 3.000 euro come promessa sposa ad un 17enne, sempre macedone, residente con la famiglia nella località veneziana. La famiglia di quest'ultimo, in pratica la futura suocera, la 34enne Jasar Nermin, l'ha poi segregata e torturata con i fili elettrici assistendo e approvando anche le violenze sessuali del figlio.
Ora la 13enne è stata messa sotto protezione dalla squadra mobile che ha arrestato il "futuro sposo", un 17enne macedone, e la madre di quest'ultimo, Jasar Nermin, 33 anni, che sarebbe stata presente e anche "regista" delle violenze.
martedì 14 agosto 2012
Per un indirizzo sbagliato...
Fate sempre attenzione a quello che digitate sulla pagina degli indirizzi...potreste ritrovarvi in posti non gradevoli...
a me è capitato con una "s" in meno -_-
a me è capitato con una "s" in meno -_-
lunedì 13 agosto 2012
13 agosto - Festa di Diana
Colore: bianco
Elemento: Terra
Altare: su una tovaglia bianca mettere tre candele bianche, una luna crescente d'argento, un calice di vino bianco, e figure di orsi, lupi e api.
Ave Diana, Madre Orsa!
Tu proteggi le giovani donne
Nel tempo in cui sono più vulnerabili,
Tra la fine dell'infanzia
E l'inizio della femminilità.
Il tuo ruggito risuona nelle foreste,
Vergine cacciatrice dalle frecce d'argento,
Luna crescente d'argento tra le nubi.
Ave Diana, Madre Ape!
Regina tra le tue sacerdotesse tu voli,
Centro dell'alveare,
Le tue donne sanno pungere e uccidere,
Portando allo stesso tempo dolcezza
Imparagonabile nel suo dorato splendore,
Sotto una bianca luna piena.
Ave Diana, Madre Lupa!
L'antica dentro di te
Non è ossa avvolte in un sudario;
Lei trita le radici con i suoi vecchi denti
Nudi e ringhianti in prima fila nel branco.
Tu sei amica della natura selvaggia
E ai solitari ululanti che la abitano.
Benedici noi, Diana, Triplice Dea,
Con la tua fiera protezione
E la saggezza senza compromessi che porti dentro.
Liberamente tradotta dal breviario dell'Ordine delle Horae
Translated with permission.
Elemento: Terra
Altare: su una tovaglia bianca mettere tre candele bianche, una luna crescente d'argento, un calice di vino bianco, e figure di orsi, lupi e api.
Ave Diana, Madre Orsa!
Tu proteggi le giovani donne
Nel tempo in cui sono più vulnerabili,
Tra la fine dell'infanzia
E l'inizio della femminilità.
Il tuo ruggito risuona nelle foreste,
Vergine cacciatrice dalle frecce d'argento,
Luna crescente d'argento tra le nubi.
Ave Diana, Madre Ape!
Regina tra le tue sacerdotesse tu voli,
Centro dell'alveare,
Le tue donne sanno pungere e uccidere,
Portando allo stesso tempo dolcezza
Imparagonabile nel suo dorato splendore,
Sotto una bianca luna piena.
Ave Diana, Madre Lupa!
L'antica dentro di te
Non è ossa avvolte in un sudario;
Lei trita le radici con i suoi vecchi denti
Nudi e ringhianti in prima fila nel branco.
Tu sei amica della natura selvaggia
E ai solitari ululanti che la abitano.
Benedici noi, Diana, Triplice Dea,
Con la tua fiera protezione
E la saggezza senza compromessi che porti dentro.
Liberamente tradotta dal breviario dell'Ordine delle Horae
Translated with permission.
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sabato 11 agosto 2012
La Dea velata - "Giù i veli!" parte 2
Penso al sacro velo che separa il nostro mondo dagli altri.
Penso al velo che copre il volto delle Sacerdotesse della Dea.
Ce ne sono tanti di veli, di cui parlare, di cui bisogna parlare.
Prima parte: qui
Sito: http://www.giuiveli.com/articolo1.php
Certi intellettuali musulmani, difensori del velo, dicono: "Mia moglie, mia figlia non portano il velo", per precisare che la loro posizione non è assolutamente soggettiva. E la loro madre? Non portava il velo?
La madre con il velo. Il velo che ha l'odore della madre. La madre vietata. Il velo che la madre porta su di sé. Questo "gioco" che non lascia mai al suo bimbo, a suo figlio. Il velo ha l'odore del peccato, l'odore della madre vietata. La madre oggetto del desiderio, il desiderio colpevole, represso dalle leggi ancestrali. L'immagine della madre amata, desiderata, presso l'uomo musulmano, è simboleggiata dal velo. Come se questo velo che ha nascosto i capelli della madre sottraesse nello stesso tempo la madre a suo figlio. È per questo che le donne velate attirano maggiormente lo sguardo degli uomini musulmani. La forza viscerale del legame madre-figlio, questo legame di cui il velo materno è stato il tramite durante la prima infanzia e che proietta la sua ombra (l'ombra del proibito, dell'incesto e del desiderio) sulla donna agognata. Il velo che nasconde la donna è tanto detestato quanto desiderato dall'uomo musulmano. Il velo ricorda l'amore materno ma anche la prima ferita, il velo che sottrasse loro la madre.
mercoledì 8 agosto 2012
La Dea velata - "Giù i veli!" parte 1
Penso al sacro velo che separa il nostro mondo dagli altri.
Penso al velo che copre il volto delle Sacerdotesse della Dea.
Ce ne sono tanti di veli, di cui parlare, di cui bisogna parlare.
Per cominciare riporto qui integralmente un articolo di Chahdortt Djavann, scrittrice di origine iraniana.
Sito: http://www.giuiveli.com/articolo1.php
Titolo originale: Bas le voiles!
Traduzione dal francese di Mara Giarriti
© 2003 Editions Gallimard, Paris
© 2004 Lindau s.r.l.
Via Bernardino Galliari 15 bis - 10125 Torino
tel. 011/669.39.10 - fax 011/669.39.29
http://www.lindau.it
e-mail: lindau@lindau.it
Prima edizione
ISBN 88-7180-503-8
Ho portato dieci anni il velo. Era il velo o la morte. So di cosa parlo.
Dopo il disastro storico del 1979, l'islam e le sue derive occupano un posto eminente nel sistema educativo in Iran. Il sistema educativo nel suo insieme è radicalmente islamizzato. Le sure del Corano e le sue esegesi, gli Hadith, la shari'a, i dogmi islamici, la morale islamica, i doveri islamici, l'ideologia islamica, la società islamica, la visione del mondo islamica sono altrettanti soggetti inesauribili, tutti obbligatori dalla scuola elementare fino all'università, quali che siano le specializzazioni. "A che serve la scienza se non è al servizio dell'islam!" è lo slogan scandito durante l'anno. Da buona allieva, ci fu un tempo in cui avrei potuto diventare imam o ayatollah se, in queste materie, ci fosse stato posto per le donne.
Da tredici a ventitré anni, sono stata repressa, condannata a essere una musulmana, una sottomessa e imprigionata sotto il nero del velo. Da tredici a ventitré anni. E non lascerò dire a nessuno che sono stati i più begli anni della mia vita.
Penso al velo che copre il volto delle Sacerdotesse della Dea.
Ce ne sono tanti di veli, di cui parlare, di cui bisogna parlare.
Per cominciare riporto qui integralmente un articolo di Chahdortt Djavann, scrittrice di origine iraniana.
Sito: http://www.giuiveli.com/articolo1.php
GIÙ I VELI!
Titolo originale: Bas le voiles!
Traduzione dal francese di Mara Giarriti
© 2003 Editions Gallimard, Paris
© 2004 Lindau s.r.l.
Via Bernardino Galliari 15 bis - 10125 Torino
tel. 011/669.39.10 - fax 011/669.39.29
http://www.lindau.it
e-mail: lindau@lindau.it
Prima edizione
ISBN 88-7180-503-8
Ho portato dieci anni il velo. Era il velo o la morte. So di cosa parlo.
Dopo il disastro storico del 1979, l'islam e le sue derive occupano un posto eminente nel sistema educativo in Iran. Il sistema educativo nel suo insieme è radicalmente islamizzato. Le sure del Corano e le sue esegesi, gli Hadith, la shari'a, i dogmi islamici, la morale islamica, i doveri islamici, l'ideologia islamica, la società islamica, la visione del mondo islamica sono altrettanti soggetti inesauribili, tutti obbligatori dalla scuola elementare fino all'università, quali che siano le specializzazioni. "A che serve la scienza se non è al servizio dell'islam!" è lo slogan scandito durante l'anno. Da buona allieva, ci fu un tempo in cui avrei potuto diventare imam o ayatollah se, in queste materie, ci fosse stato posto per le donne.
Da tredici a ventitré anni, sono stata repressa, condannata a essere una musulmana, una sottomessa e imprigionata sotto il nero del velo. Da tredici a ventitré anni. E non lascerò dire a nessuno che sono stati i più begli anni della mia vita.
domenica 5 agosto 2012
16 Metageitnion : Kourotrophos
La festa delle Kourothropos, "coloro che allevano", è dedicata ad Ecate e ad Artemide come protettrici dei bambini.
Nonostante la prima sia ricordata sempre e sopratutto come divinità patrona delle streghe, il suo ruolo di protettrice viene messo in primo piano nella Teogonia di Esiodo, dove la dea...
"...protettrice il Croníde dei pargoli tutti la fece
che gli occhi dopo lei dischiusero ai raggi del sole:
cosí da prima fu tutrice onorata ai bambini."
Esiodo, Teogonia, cap. 9
Anche per Artemide il discorso è meno noto, tanto più che la Dea è nota per aver fatto voto di castità; dunque, perchè farla protettrice dei bambini?
Artemide la Cacciatrice protegge i bimbi nei momenti di passaggio. Innanzitutto quando vengono al mondo: assieme a Illizia, è lei che assiste le donne durante il travaglio, in quanto appena nata ha aiutato la madre Leto a partorire il suo gemello, Apollo.
Secondo, alla Dea erano dedicati i riti di passaggio degli Arkteia o Brauronia, in cui le fanciulle delle famiglie nobili ateniesi smettevano il loro stato di "bambine", per diventare "orse" sacre alla Dea (dovevano travestirsi con pelle d'orso e svolgere particolari danze) e alla fine rinascere dalle orse come donne.
Ad Artemide venivano anche dedicati i giocattoli e le vesti delle bambine divenute donne, e le vesti delle donne morte di parto.
In questo giorno onoriamo le due Dee per la protezione che ci hanno accordato nell'infanzia e per quella che danno ai nostri figli, e in generale a tutti i "cuccioli" (umani o animali) della casa.
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