mercoledì 16 gennaio 2013

Un “legittimo” esperimento pagano: di cosa, spiritualmente, hai bisogno?

Qui in Italia non sono in molti a conoscere Star Foster, blogger pagana del portale religioso Patheos. Anche se per il momento la sua collaborazione è terminata, ho trovato i suoi post molto chiari e illuminanti, sopratutto su questioni di carattere etico-pratico che qui in Italia spesso vengono affrontate troppo poco. Così ho deciso di tradurne alcuni e presentarveli, per spingerci a pensare alla nostra religione da altri punti di vista. 

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A “Legitimate” Paganism Experiment: What Do You Spiritually Need?
Un “legittimo” esperimento pagano: di cosa, spiritualmente, hai bisogno?


BT Newberg ha parlato del concetto dei Pagani che tentano di legittimare sé stessi “agli occhi delle masse”. A parte altri interessanti concetti nel suo post, comprendenti una dicotomia tra naturalisti e politeisti “duri”, l'ho trovata un'idea strana.
Suppongo che a certi livelli possa essere corretto, come il sondaggio su Facebook (non più attivo, NdT) che ho creato dimostra, ma a me sembra che spendiamo molto più tempo cercando di legittimarci l'un l'altro, o combattendo contro della stupidità rampante (come l'idea che in realtà siamo semplicemente dei protestanti pigri).
Una delle discussioni ricorrenti nel Paganesimo riguarda se stiamo copiando i cristiani, o copiando gli antichi, o se non stiamo copiando nessuno ma semplicemente non vogliamo gente nel nostro cortile sul retro ad ogni luna piena. Se non si parla del fatto che stai copiando il paganesimo antico o l'induismo moderno, basta la tua voglia di avere uno spazio di culto permanente con un gabinetto funzionante, qualcuno arriverà e sosterrà che vuoi copiare i cristiani. Che quello che fai non è vero, che sei un segreto Jesus Freak o semplicemente uno Zio Tom che cerca di compiacere la cultura dominante. É seccante e immaturo. Stiamo crescendo, stiamo avendo dei bambini e presto o tardi se sopravviveremo avremo delle infrastrutture. Di solito è su questo argomento, o su questa teologia, che la discussione sulla “legittimità” porta a...

Ma cos'è che ci da' legittimità? Sono le infrastrutture? Gli edifici?
Beh, sia i mormoni che i cattolici li hanno, ma scommetto che posso trovare una dozzina di persone nella mia città che pensano che loro non siano veri cristiani. E' la teologia? La ragione? La logica? La liturgia magnifica? Se una qualsiasi di queste cose sono quello che vale veramente, allora la maggior parte del conflitto religioso sarebbe nullo, vuoto.
Così, in realtà tutto questo parlare della legittimità è un discorso sull'insicurezza. É la ragione per cui attacchiamo la gente che fa qualcosa, attacchiamo la gente che non fa niente, è il perché odiamo l'idea di gerarchia e il perché odiamo i modelli di consenso egualitario. É il perché andiamo in giro ad accusare la gente di essere segretamente cristiana come se “cristiano” fosse una brutta parola, e perché sosteniamo che nessun pagano riuscirà mai a scrivere qualcosa di splendido come il Magnificat.

Siamo tutti così occupati a correre sventolando le nostre insicurezze l'uno sull'altro che alla fine non facciamo niente di concreto. Abbiamo paura di dichiarare i nostri veri bisogni spirituali perché alcune persone disturbate arriveranno a dirci che non è quello di cui i “veri” pagani hanno bisogno e dovremmo vergognarci di noi stessi. Siamo così occupati a dire a tutti che possiamo fare tutto quello che vogliamo invece di fare quello che vogliamo, e spendiamo il nostro tempo a parlare con altri facendo quello che loro vogliono.

La legittimità di una fede non dovrebbe essere messa in discussione. Cercare persone con lo stesso pensiero con cui perseguire i comuni bisogni spirituali è salutare. Forse non c'è bisogno di altra gente. Forse c'è bisogno di un gruppo rituale settimanale. Forse c'è bisogno di un codice etico. Forse le vostre anime hanno bisogno di libertà.

Così mi piacerebbe fare un esperimento su questo blog. Nella sezione dei commenti, senza paura, postate quello di cui avete bisogno spiritualmente. Non preoccupatevi se sia “legittimo” o no. Non commentate i bisogni degli altri. Semplicemente, parlate dal cuore e dichiarate i vostri bisogni e desideri spirituali. Siate coraggiosi. Siate fermi. I commenti sono moderati, così nessuno si potrà permettere di dire che i tuoi bisogni siano stupidi, non necessari, o non pagani. Andate avanti e condividete. Potreste essere sorpresi di trovare che dichiarare i vostri bisogni incoraggerà altri a dichiarare i loro, e forse alla fine ci sentiremo tutti meno insicuri e soli.

Comincio io:
Ho bisogno di celebrazioni gioiose e regolari. Ho bisogno di canzoni. Ho bisogno di danze. Ho bisogno di più gioia e di meno paganesimo luttuoso, cupo e relativo alla morte. Ho bisogno di un santuario dove posso andare a meditare, pregare o semplicemente dove sedermi in silenzio senza nessuno che mi disturbi, un posto a cui senta di appartenere. Ho bisogno di una comunità che supporti il mio bisogno di celebrazione gioiosa. Ho bisogno di un paganesimo che sia rilevante nella mia vita qui, oggi, in questo posto. Ho bisogno di una comunità che voglia dire a qualcuno di andarsene se serve, che mantenga gli spazi sicuri, e non cerchi di essere tutto per tutti. Ho bisogno di sacerdoti che siano lì per aiutarmi a vivere il sacro, che non siano psicologi né manipolino la mente. Ho bisogno di un comunità che sia chiara riguardo ai suoi valori e cerchi di incarnarli e condividerli. Ho bisogno di una comunità che sia aperta alle famiglie, e oltre a quello, che incoraggi la famiglia come fondamento della comunità della fede*. Ho bisogno di una comunità che giudichi le persone non guardando al sesso, alla razza, al genere, all'età, al reddito, all'educazione ricevuta, all'abilità o alla disabilità, alla politica o all'orientamento sessuale. Ho bisogno di una comunità che consideri importante parlare con il cuore E parlare con la ragione. Ho bisogno di una comunità che sia costruita su propositi più grandi dell'espressione religiosa individuale. Ho bisogno di una comunità che veda il supportarsi l'un l'altro come un valore fondante. Ho bisogno di una comunità che cerchi di creare, costruire, e lasciarsi dietro una profonda, ricca, complessa eredità religiosa e che non sia soddisfatta con una fede piatta. Ho bisogno di una comunità che insista su rituali pensati e di una ritualità e di una pratica coesiva. Ho bisogno di una comunità meno interessata a quello che gli altri pagani o le altre religioni pensano, e più incentrata con quello che nutre l'anima degli appartenenti. Ho bisogno di una comunità che non abbia paura della magia, o superstiziosa. Ho bisogno di una comunità che creda che le persone siano responsabili delle loro azioni, e li incoraggi a pensarlo. Ho bisogno di una comunità che incoraggi le devozioni quotidiane, e rituali casalinghi regolari. Ho bisogno di una comunità dove possa essere utile, e dove possa trovare conforto. Ho bisogno di una comunità che non creda che l'intenzione sia tutto. Ho bisogno di una comunità che creda che agli dei importi se cantiamo ben intonati o che pronunciamo le parole nella maniera corretta. Ho bisogno di una comunità che rispetti la scolastica, ma che non sia legata inestricabilmente a un passato arcaico.


Comunque, questo è il mio. Mi piacerebbe sentire quali sono i vostri bisogni. Se pensate che i miei bisogni siano stupidi, o che quelli di qualcun altro siano sbagliati, non prendetevi la briga di commentare. Non ne abbiamo bisogno, grazie.

* non dovrebbe servire come precisazione, ma qui Star indica “famiglia” come concetto generale, sul fatto che spesso le attività rituali sono specifiche per determinate fasce di persone e non qualcosa da vivere insieme alla propria famiglia.

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Cosa ne pensate? Quali sono i vostri bisogni?

English Abstract: a translation of an impressive Star Foster's post on Patheos.com, the first of many (I hope so) because also here in Italy we are still fighting for religious freedom...often forgetting our real religious goals.

1 commento:

  1. Ritengo che la tua iniziativa sia estremamente importante quanto meno come stimolo alla riflessione e alla discussione fra i cultori di estrazione non monoteista. Sarebbe bello poter avere un luogo "fisico" dove questa discussione possa prendere forma in un confronto sincero e libero da pregiudizi strumentali (infiltrazioni politiche, fanatismo nazionalistico-razzista, satanismo da operetta, stregonerie fasulle e carnevalate varie, pazzi ed esaltati di ogni sorta...)

    Personalmente mi piacerebbe che non ci si debba più "nascondere", che si riconosca a credi diversi da quelli che la morale anestetizzata dei più ammette, una pari dignità e visibilità. Già un primo enorme passo nel nostro sfortunatissimo Paese è stato il riconoscimento dell'Induismo (religione politeista) da parte dello Stato Italiano.

    Penso che sia compito di chi coltiva gli Dei e le Dee nel modo più autentico di questo termine in primo luogo difendere la serietà di questi culti dalla cialtroneria, dalla superstizione paesana e dall'ignoranza proprio per evitare le critiche più banali che a questi culti vengono oggi rivolte. Niente carnevalate o buffonate, ma uno spirito saldo, profondo, solido, competente e preparato.

    Dobbiamo essere semplicemente i "migliori" ed inattaccabili da un punto di vista etico, spirituale e religioso.

    Per questo sarebbe necessario ricostruire i Templi nel senso più vero del loro significato ovvero degli spazi consacrati dove oltre ai riti possano convergere saperi, sapienze, competenze, visioni le più varie ma accumunate dalla stessa tensione. Questo vuol dire disporre di spazi ove ospitare una biblioteca, spazi utili ai ritiri spirituali, alla meditazione (zazen, yoga, esercizio del silenzio, ecc...) e alle arti marziali (tai chi), avere un "giardino dei semplici", una scuola di formazione e informazione.

    E' ovvio che ciò richiede un grande sforzo non solo finanziario, ma anche un impegno notevole: però è questo quello che mi piacerebbe...

    Pax et Fortuna

    Carmelo
    www.lases.blogspot.it

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